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RESTITUIRE AI BAMBINI GUINEANI UNO DEI DIRITTI CHE E' LORO NEGATO: IL DIRITTO ALL'ISTRUZIONE

Con una cifra che equivale al costo di un caffè al giorno permetti ad un bambino di andare a scuola, di vaccinarsi e di avere il necessario per studiare.

In Guinea la maggior parte delle famiglie vive in condizioni di povertà: il pagamento della retta scolastica è difficile e spesso impossibile. Molti bambini e ragazzi, quindi, non frequentano la scuola regolarmente ed in molti casi non la frequentano affatto: crescono per la strada, fanno piccoli lavori saltuari, obbligati ad accettare “quello che trovano”; non ricevendo un'istruzione di base sono condannati ad una vita precaria e senza prospettive.

Con questo progetto si sostengono i bambini di famiglie in difficoltà, pagando direttamente la scuola affinché i bambini la possano frequentare regolarmente.


Come funziona

Tramite il versamento della quota annuale di 310 € si garantisce ad un bambino la frequentazione della scuola e le forniture scolastiche.
Parte del denaro viene utilizzata per il sostegno di altri bambini che sono in attesa di un sostenitore, per sostenere gli altri progetti in Guinea (es. la realizzazione di un scuola) , oltre che alle spese di gestione.

Se il sostenitore lo desidera, è popssibile riceve due volte all'anno le informazioni del bambino sostenuto: foto, disegni, pagella scolastica. E' possibile scrivere delle lettere al bambino sostenuto, inviare delle foto o dei piccoli regali.

 

Come sostenere un bambino

Per iniziare a sotenere un bambino, è sufficiente effettuare un versamento di 310€ (quota annuale), o di 155€ (quota semestrale), tramite bonifico bancario, intestato come segue:

  • BONIFICO BANCARIO:
    IBAN: IT38 D076 0101 0000 0003 6349 140 - Conto Banco Posta intestato a: Culture in Movimento onlus
    Indicare nella causale: nuovo sostegno scolastico

In entranbi in casi specificare con cura il proprio indirizzo al quale potremmo spedire il materiale relativo al bambino o alla bambina sostenuto/a.

A proposito di povertà

In Guinea, come in tutta l'Africa, la maggior parte della gente vive in condizioni di cosiddetta povertà. L'espressione “povertà” è complessa da definire e nasconde stereotipi e malintesi.
Per questo diciamo che una famiglia vive in situazione di povertà nella misura in cui non riesce a nutrire sufficientemente i propri figli, non ha la possibilità di farli studiare e non ha accesso alle cure mediche di base. Questo tipo di povertà è molto diffusa in Guinea, come in gran parte dell'Africa.

Per quali motivi l'Africa si trova, all'inizio del III millennio, in una condizione di povertà crescente, in cui la gente vive in condizioni spesso disumane? Le ragioni sono molteplici, ma qui ne citiamo solo alcune che sono maggiormente ignorate:

  1. Tratta degli schiavi (dal 1.500 al 1850 circa): oltre 10 milioni di uomini, donne e bambini furono rapidi al continente africano per essere deportati come schiavi nelle Americhe;
  2. Colonialismo (fino al 1960 circa): durante questo periodo i paesi colonizzatori tracciano arbitrariamente i confini degli stati coloniali, sviluppano lo sfruttamento delle risorse naturali, impongono leggi, lingue, religione, divisione etnica;
  3. Neocolonialismo: attraverso imposizione di logiche finanziarie estranee all'Africa, indebitamento illegale, immorale e fraudolento, finanziamento di élites corrotte e sostegno a dittature compiacenti con gli interessi occidentali, rapina delle risorse naturali; assassinio sistematico di tutti i leader politici che hanno cercato di opporsi al dominio occidentale.


Ricordiamo che l'Africa è un insieme di numerose ed antiche culture, ricche di significati, di arte, di spiritualità, di saggezza e di insegnamenti. L'Africa è ricca di gioventù allegra e vitale; è ricca di unione e di fratellanza. In particolare in Guinea chiunque è accolto come un fratello.

Ricordiamo tutto questo perché non accettiamo lo stereotipo che considera l'Africa come continente di povertà, di guerre, di carestie. Denunciamo l'ipocrisia di questa visione, utilizzata spesso dalle istituzioni occidentali e anche da molte organizzazioni umanitarie.